Mangiare Sano

giovedì 11 luglio 2013, 20:09

Intolleranza alimentare sintomi bambini: cause e cure

Quali sono per un'intolleranza alimentare i sintomi diffusi nei bambini?



Per un'intolleranza alimentare i sintomi nei bambini possono essere svariati, e prima di approfondire questo aspetto è opportuno comprendere che differenza c'è tra intolleranza alimentare, appunto, ed allergia alimentare.

 

Come si può ben intuire, in entrambi i casi il soggetto mostra di avere una reazione negativa al consumo di particolari cibi, con la differenza però che nell'intolleranza alimentare verrà coinvolto esclusivamente il sistema metabolico, mentre nelle allergie è l'intero fisico della persona a reagire in modo negativo.

 

Nell'intolleranza alimentare sintomi tipici dei bambini possono essere, ad esempio, sensazioni di stanchezza e di spossatezza, mal di testa, fastidi addominali, leggere manifestazioni cutanee.

 

Al contrario, consumare un alimento per cui si è allergici comporta manifestazioni ben più evidenti, come ad esempio tosse, asma, difficoltà respiratorie, arrossamenti ed irritazioni cutanee, e nei casi più gravi perfino degli shock anafilattici.

 

Per riscontrare la reale presenza di un'intolleranza alimentare, dunque, è indispensabile il parere di un medico il quale possa valutare con attenzione una molteplicità di aspetti.

 

In commercio, tra l'altro, dilagano i test per intolleranza alimentare, anche da effettuare sul web, ma si tratta di verifiche che non hanno un adeguato supporto scientifico e che dunque non possono offrire un risultato affidabile; solo un medico può riscontrare l'effettiva presenza di un'intolleranza, a maggior ragione nel caso in cui il paziente sia un bambino.

 

Le cause delle intolleranze alimentari sono oscure per molti versi, e sicuramente ha un certo peso anche la componente ereditaria; affinchè si possa quantomeno contrastare lo svilupparsi di queste condizioni alimentari, tuttavia, i medici consigliano di norma alcune precauzioni.

 

Il latte vaccino, ad esempio, non dovrebbe mai essere dato al bambino prima di compiere il primo anno di vita, anzi prolungare il periodo di allattamento al seno non può che essere positivo.

 

Lo svezzamento dovrebbe avvenire, indicativamente, tra il quinto ed il sesto mese di vita, ed è sicuramente una buona regola quella di introdurre nuovi alimenti uno alla volta: se entro 5 giorni non si verificano reazioni di alcun tipo, significa che può essere consumato dal bambino senza problemi.

 

Con queste indicazioni di carattere generale può essere più agevole valutare per un'intolleranza alimentare i sintomi nei bambini, ma ovviamente il parere del medico dev'essere l'unico punto di riferimento.

 

Riccardo G.



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