Alimentazione Speciale

lunedì 06 aprile 2009, 16:19

Giusti rimedi se la "pancia"... va in tilt

cosa mangiare e cosa evitare



Definire il termine "diarrea" non è facile, perchè presuppone la conoscenza di abitudini intestinali "normali", relative alle persone sane, che sono, invece, estremamente variabili.
Con questo termine, i medici indicano un aumento della massa fecale, rispetto al solito, e del suo contenuto in acqua, che si accompagna, frequentemente, anche a un aumento del numero del numero delle evacuazioni giornaliere.
Sono acute le forme che durano 2-3 giorni e che si manifestano in persone che non hanno mai presentato sintomi simili in precedenza; sono croniche, invece, le forme ricorrenti o che durano più di 2-3- settimane.
Le cause sono estremamente numerose: nelle forme acute prevalgono quelle infettive (virali, batteriche, da funghi, protozoi, elminti), ma trovano ampio spazio anche quelle da tossici e farmaci; gravi forme di diarrea cronica possono essere dovute, invece, a malattie intestinali come la colite ulcerosa, il morbo di Crohn, o i tumori dell'apparato digerente.
La diarrea, come la stitichezza, è soprattutto un sintomo, cioè una modalità attraverso la quale si manifestano molte malattie e, quindi, è compito del medico ricercarne le cause .
Dato l'elevato numero di malattie che si presentano con diarrea, è difficile dare indicazioni terapeutiche precise e assolute: ciò vale anche per la dieta che può rappresentare, però, un valido presidio terapeutico sia da sola sia associata alla cura della malattia di base, che l'ha generata.

 



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