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martedì 21 febbraio 2012, 08:11

Alzheimer: quando il digiuno fa bene

Le malattie degenerative come Alzheimer e Parkinson sono rallentate da due giorni di digiuno alla settimana



Il digiuno diventa una strategia per sconfiggere l'insorgenza delle malattie degenerative come l'Alzheimer e il Parkinson. 

Lo studio condotto dal National Institute on Ageing di Baltimora (Usa) e presentato durante l'assemblea dell'Associazione americana avanzamento della scienza, dimostra come in laboratorio, il digiuno da cibo rallenti efficacemente l'insorgenza della malattie degenerative. 

Uno o due giorni di digiuno alla settimana proteggerebbe così dall'Alzheimer e dal Parkinson.

In molti studi si era già dimostrano come una dieta ipocalorica aumenti la possibilità di allungare la vita, adesso si è messo in evidenaza che sono buoni per la salute anche solo pochi giorni di digiuno alla settimana. 

Giorni di digiuno alternati a giorni di alimentazione normale sarebbe la carta da giocare per vincere sulle malattie degenerative. 

Perchè?

I neuroni risentono dell'assunzione calorica quindi lavorano in modo diverso se con l'assunzione di tanto cibo rispetto a poco o addirittura niente. 

Si avrebbe un meccanismo stressogeno, che agirebbe sulle cellule come se fosse un vero e proprio allenamento. 

Gli studi sulla restrizione energetica intermittente, continueranno, perchè gli studiosi che hanno così chiamato questa sorta di digiuno alternato, doveranno sperimentare sugli esserei umani i reali risultati. 

Difatti reggere due giorni di digiuno si può, gli altri giorni l'alimentazione sarebbe normale e non sarebbe un grande sacrificio pur di allontanare l'Alzheimer e Parkinson. 



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