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martedì 06 agosto 2013, 07:50

Allattamento al seno: riduce rischio Alzheimer

Le madri che allattano riducono il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer



L’ Allattamento al seno riduce il rischio di ammalarsi di Alzheimer. Uno studio dell'Università di Cambridge ha trovato un collegamento tra allattamento al seno e il morbo di Alzheimer. Le madri che allattano al seno i loro bambini, riducono di due terzi il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer in età avanzata, rispetto alle donne che non allattano i loro bambini. Più lunga è la durata dell'allattamento al seno, maggiore protezione viene acquisita dalla madre, dicono i ricercatori dell'Università di Cambridge. Lo studio ha coinvolto e intervistato 81 madri britanniche di età compresa tra 70 e 100, tra i quali le donne con e senza la malattia di Alzheimer. Il team ha anche parlato con i parenti, coniugi e badanti. Attraverso queste interviste, i ricercatori hanno raccolto informazioni sulla storia riproduttiva delle donne, la loro storia allattamento al seno e il loro stato di demenza. Tutte queste informazioni sono state confrontate con la storia di allattamento dei partecipanti. Nonostante l'esiguo numero di partecipanti, lo studio ha rivelato una serie di chiari legami tra allattamento al seno e il morbo di Alzheimer. I ricercatori hanno trovato le donne che avevano allattato avevano ridotto il rischio del 64% il rischio di ammalarsi di Alzheimer rispetto alle donne che non avevano allattato. Inoltre si è anche evidenziate che le donne conducevano uno stile di vita preventivo per la comparsa dell’Alzheimer, se avevano allattato riducevano ulteriormente il rischio di ammalarsi. Lo studio ha rivelato che donne che avevano allattato per un anno si erano ammalate di Alzheimer del 78% in meno rispetto a chi aveva allattato solo per quattro mesi. Quindi la comparsa della malattie dipende anche dalla durata dell’allattamento, più a lungo si allatta e meno rischi si corrono di per la comparsa del morbo di Alzheimer. La familiarità con la demenza, rimaneva elevato anche nelle donne che avevano allattato, come a dire che se si avevano casi in famiglia, il rischio rimane sempre molto elevato. Una teoria rivela che l’allattamento riduce il progesterone, noto per desensibilizzare i recettori degli estrogeni del cervello, gli estrogeni proteggono il cervello contro l'Alzheimer. Un'altra possibilità è che l'allattamento al seno aumenta la tolleranza al glucosio, ripristinando la sensibilità all'insulina dopo la gravidanza. Dr Fox, del Dipartimento di Antropologia Biologica presso l'Università di Cambridge, che ha condotto lo studio, ha detto: 'Alzheimer è disturbo cognitivo più comune al mondo e ha già colpito già 35.6millioni di individui. Secondo il medico si dovrà prevedere la diffusione della malattia in moltissimi altri paesi del mondo, quindi bisogna sviluppare un sistema preventivo a costi ridotti, ma di sicura efficacia per proteggere le persone contro il dilagare dell’Alzheimer. Ha detto che lo studio non è stato in grado di confrontare il rischio di Alzheimer nelle donne che allattano, che non allattano o che non hanno figli. Ma la ricerca precedente ha suggerito che non avere figli potrebbe essere collegato ad una riduzione della funzione cognitiva e quindi alla malattia.  Inoltre si è evidenziato che la durata dell’allattamento si è ridotta drasticamente nelle nuove generazioni, ad esempio in Gran Bretagna solo 1% della neomamme usa l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi del bambino. Studi preliminari come questo sono importanti per evidenziare argomenti che richiedono ulteriori approfondimenti, ma si dovrebbe evitare di saltare a conclusioni azzardate. 



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