Mangiare Sano

venerdì 19 giugno 2009, 16:07

Digerire... la pausa pranzo

Tutte le abitudini e gli errori degli italiani che pranzano fuori casa. Ma basta un po' di attenzione per salvaguardare la salute



Il pranzo è ancora considerato il pasto principale della giornata, ma sono sempre più gli italiani costretti a mangiare fuori casa per lavoro. E così dal manager all'operaio finanche allo studente, tutti si ritrovano ad affollare mense, bar e fast-food. Il rischio di commettere perciò qualche errore dietetico è dietro l'angolo. La sana dieta mediterranea lascia spesso il posto a scelte poco salutari che si concentrano su cibi dall'eccessivo contenuto calorico, con una distribuzione scorretta dei nutrienti necessari nell'arco della giornata. Se a ciò aggiungiamo una vita sedentaria che porta non solo all'aumento di peso ma anche allo sviluppo di disturbi e malattie legate a stili di vita scorretti, dal colesterolo all'ipertensione, il quadro che ne risulta non è per nulla felice. Per non parlare dell'inevitabile difficoltà di mantenere la lucidità e la concentrazione necessarie per riprendere il lavoro quando si torna dietro la scrivania per esempio. Un pranzo pesante, infatti, rischia di rendere la digestione laboriosa provocando sonnolenza, gonfiore addominale e bruciore di stomaco. Tutto ciò si traduce in scarsa produttività e in una riduzione della qualità del lavoro. E' bene dunque fissare un paio di consigli utili per una corretta alimentazione ed evitare la sonnolenza post-pranzo.

Il pasto di metà giornata deve essere leggero, preferibilmente a base di carboidrati, con pochi grassi e assolutamente senza alcool. Il segreto per non arrivare all'ora di pranzo affamati e pronti a divorare qualsiasi cosa sta nel non incombere in quella insana abitudine di non fare una buona prima colazione e di trascorrere invece la mattinata in ufficio bevendo solo caffè. Inoltre è costume tanto del manager quanto dell'operaio considerare la cena come il pasto principale della giornata. L'ideale, sottolineano gli esperti, sarebbe far seguire, a una colazione adeguata (di circa 500 calorie), un piccolo spuntino a metà mattinata, preferibilmente un frutto o uno yogurt magro. Organizzando opportunamente la prima colazione e la cena ci si può assicurare che, con la pausa pranzo, alla fine della giornata si siano assunti nel giusto quantitativo e nella giusta proporzione carboidrati, proteine, grassi, vitamine e sali minerali.

Virginia Lombardo



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