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mercoledì 25 gennaio 2012, 13:53Cibi fritti, non sempre creano problemi al cuore
Secondo uno studio condotto in Spagna, a fare la differenza è il tipo di olio utilizzato in cottura
Secondo una ricerca condotta da alcuni esperti dall’Università di Madrid, il cibo fritto potrebbe non essere così nocivo per il cuore, se accompagnato in cottura dall’olio d’oliva o di girasole: per giungere a questa conclusione i ricercatori hanno studiato attentamente la dieta tipica spagnola, la quale contiene in abbondanza i suddetti oli, considerati spesso più “salutari” rispetto agli altri.
Lo studio, iniziato 11 anni fa, aveva previsto un semplice sondaggio sulle abitudini alimentari di 40,757 adulti, all’epoca sani di cuore: nello specifico, era stato chiesto loro quali cibi mangiavano durante la settimana, e come questi cibi erano preparati.
Ad oggi è stato calcolato che 606 di coloro che avevano preso parte alla ricerca avevano poi sviluppato col tempo malattie cardiache, e 1,134 di questi erano invece deceduti: in nessun caso, tuttavia, i ricercatori hanno trovato un nesso tra malattie, morte e il consumo di cibi fritti.
A quanto pare, a fare la differenza sarebbe stato piuttosto il tipo di olio utilizzato per cuocere i cibi: è risaputo, infatti, che durante la frittura il cibo assorba i grassi dell’olio utilizzato, diventando più ricco di calorie, e i grassi stessi, se assunti in maniera eccessiva provocano l’innalzamento della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo.
La conclusione alla quale sono giunti i ricercatori è quindi che demonizzare i cibi fritti al fine di prevenire problemi al cuore sarebbe sbagliato, molto meglio informare le persone riguardo ai rischi dovuto all’utilizzo di oli particolarmente ricchi di grassi.
Andrea Proietti