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venerdì 13 febbraio 2009, 11:07

Legumi, i cibi poveri vera riserva di proteine

Legumi, i cibi poveri vera riserva di proteine



«Molti dimenticano l'urgenza di una adeguata terapia - ci dice il professor Gianfranco Gensini preside della facoltà di medicina dell'università di Firenze - e danno scarsa importanza alla necessità di adottare subito adeguate contromisure. Sul piano farmacologico per fortuna sono arrivate nuove combinazioni terapeutiche, ma occorre dire, per prima cosa, che quando il colesterolo s'innalza dobbiamo prima di tutto riconsiderare la nostra alimentazione.


La prima cosa da fare per tamponare il problema è orientare la dieta diminuendo l'assunzione del colesterolo attraverso i cibi. Un esempio della nostra negligenza viene dal fatto che dalle mense degli italiani sono scomparsi quasi del tutto i legumi, fagioli, fave, lenticchie e ceci a tutto vantaggio di una alimentazione considerata più moderna e veloce ma di fatto spesso squilibrata». Aggiungiamo da parte nostra un altro segno della nostra barbarie; nel Chianti è stato accertato lo scarso interesse degli abitanti di quella zona addirittura per il vino rosso. Per tornare ai legumi hanno tante e tali virtù che non possono essere dimenticate per una corretta alimentazione. I grandi vecchi di un tempo attribuivano alle piante doti curative legate alla loro forma e somiglianza con parti del corpo. Il fagiolo ad esempio ha la forma dei reni e per questo gli venivano riconosciute capacità diuretiche, che sono state effettivamente riscontrate nei baccelli.


Stando ai più recenti studi, i fagioli riducono il livello di colesterolo, abbassano la pressione arteriosa e hanno addirittura un'azione antidiabetica e antinfiammatoria. Considerati per lungo tempo un "cibo povero", i legumi sono stati ampiamente rivalutati perché vere e proprie riserve di proteine e amidi. I cibi di origine animale, invece, oltre alle proteine contengono in un'importante percentuale anche grassi saturi.


Ma è sempre possibile combattere il colesterolo con l'alimentazione? «Ovviamente un bel piatto di fagioli al fiasco e un bicchiere di rosso toscano sono utili nella fase della prevenzione - ribatte il professor Gensini - ma certamente non nei casi più gravi. È necessario ricordare che la conseguenza diretta di una continua e costante presenza del colesterolo nelle arterie è rappresentata dal deposito di colesterolo Hdl, quello considerato cattivo e, per conseguenza, dell'aterosclerosi, vale a dire il progressivo indurimento dei vasi sanguigni con un notevole aumento del rischio di infarto al miocardio e di ictus cerebrale. Per questo in Italia abbiamo portato a termine, insieme con i colleghi, due grandi studi scientifici, il Dialogue di cui sono stato il coordinatore e il Lead sotto l'egida dello Stroke Forum. Per combattere la formazione delle placche che ostacolano il flusso sanguigno, si è rivelata, grazie a questi studi interamente italiani, importante l'associazione in un'unica pillola di ezetimibe e simvastatina.


Questo composto agisce contemporaneamente su tutte due le fonti principali del colesterolo vale a dire la sintesi epatica e l'assorbimento intestinale del colesterolo proveniente dalla bile e dagli alimenti. Si tratta del primo e unico farmaco che grazie alla doppia inibizione dell'assorbimento e della sintesi dei lipidi mette in atto un notevole controllo sul meccanismo sul metabolismo del colesterolo».



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