Dietetica

lunedì 08 febbraio 2010, 13:33

BMI: che cos'è?



Il BMI o IMC (Body Mass Index o Indice di massa corporea) è uno dei parametri più frequentemente utilizzati per ottenere una valutazione complessiva del peso corporeo di un individuo. Viene calcolato come rapporto tra il peso, espresso in kg, di una persona e il quadrato della sua altezza espressa in metri.

 

A seconda del risultato che si ottiene da tale formula, un individuo può essere sottopeso (BMI < 18.5), normopeso (BMI compreso tra 18.5 e 24.9), sovrappeso (BMI compreso tra 25.0 e 29.9) oppure obeso (BMI > 30.0). 

 

Nonostante il BMI sia un indice piuttosto utile per valutare la presenza di sovrappeso, obesità o eccessiva magrezza negli individui adulti e nelle donne non gravide, esso presenta tuttavia alcuni limiti. Tra questi, il principale è legato al fatto che l'indice di massa corporea prende in considerazione il peso complessivo di un individuo, senza considerare separatamente il peso della massa magra (muscolare) e quello della massa grassa.

 

Così, ad esempio, gli atleti hanno spesso un elevato BMI a causa dello sviluppo delle loro masse muscolari. Ciò però non significa che essi siano in sovrappeso. Analogamente il BMI delle persone anziane è spesso inferiore a quanto ci si aspetterebbe in base alle loro riserve adipose, e ciò è soprattutto conseguenza della perdita (legata all'età) delle masse muscolari.

 

Ad ogni modo, nonostante le eccezioni suddette (atleti, donne gravide, persone anziane) il BMI rappresenta una stima ragionevole della percentuale di grasso corporeo, e può quindi essere utilizzato per valutare il rischio di insorgenza di patologie legate al sovrappeso o all'obesità, come le malattie cardiovascolari, l'ipertensione e il diabete.

 

Ed è proprio al fine di abbassare questo rischio, che i medici raccomandano alle persone con BMI elevato (in sovrappeso od obese) di dimagrire. E' infatti sufficiente che essi perdano il 5-10% del proprio peso corporeo perchè venga ridotto notevolmente il rischio di sviluppare le più comuni malattie correlate all'obesità.

 

E' importante però ricordare che, nella valutazione di tale rischio, vi sono anche altri fattori da prendere in considerazione, oltre al BMI. Tra questi si ricordano la circonferenza della vita, così come la presenza di particolari condizioni quali l'ipertensione, l'iperglicemia, l'ipercolesterolemia e l'inattività fisica, le quali, anche se non necessariamente associate all'obesità, possono contribuire ad aumentare il rischio di sviluppare malattie ad essa correlate.

 

Chiara De Carli

 



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