Bambino

venerdì 13 febbraio 2009, 11:41

Mangiare prima di un anno

Lo svezzamento



Letteralmente la parola svezzamento indica "levare il vizio" e per vizio viene inteso quello di succhiare il latte materno.
In realtà per svezzamento si intende oggi il passaggio graduale da una alimentazione esclusivamente lattea ad una alimentazione mista, costituita cioè sempre dal latte, che rimane alimento fondamentale, ma integrato da nuovi nutrienti più adatti alla crescita del lattante dopo il 5° mese di vita.
Lo svezzamento è un passaggio delicato innanzitutto per il bambino, che deve abituarsi ad una nuova modalità di alimentazione e a nuovi gusti, ma anche per i genitori perché è facile in questo periodo compiere errori legati principalmente a squilibri o eccessi alimentari, errori che potrebbero pregiudicare la salute futura del bambino.

Perchè lo svezzamento

I primi quattro mesi di vita sono caratterizzati da una rapida crescita in lunghezza e in peso ed il latte materno, con i suoi costituenti, è in grado di soddisfare tutte le esigenze del bambino.
Dopo tale periodo spesso accade che il latte materno non sia più sufficiente, non per le sue qualità, ma per la sua quantità: non tutte le donne infatti sono in grado di produrre 800-1000 grammi di latte al giorno.
Inoltre il bambino, che intorno ai sei mesi ha già raddoppiato il peso della nascita, inizia a richiedere, per una corretta crescita, un maggior apporto di alcune sostanze che l'organismo non è in grado di sintetizzare e che deve assumere con l'alimentazione : ad esempio ferro, acidi grassi essenziali, oligoelementi (rame, zinco…).
A ciò si aggiunga l'evoluzione dello sviluppo neuromotorio che porta il bambino ad un desiderio sempre più maggiore di novità in tutti campi, compreso quello alimentare.

Quando iniziare lo svezzamento

L'Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) e l'associazione europea di nutrizione E.S.P.G.A.N hanno uniformemente concordato che l'inizio dello svezzamento debba avvenire non prima del compimento del 120° giorno di vita e non dopo la fine del sesto mese. Per la scelta del periodo più idoneo il pediatra curante dovrà tenere conto del tipo di allattamento seguito (se al seno o artificiale), del tipo di accrescimento di peso presentato, dell'eventuale presenza di grave prematurità alla nascita e di altri fattori propri di ciascun bambino. Vi sono infatti dei rischi connessi ad un inizio precoce o tardivo dello svezzamento. In genere si consiglia di evitare l'inizio dello svezzamento durante i primi caldi estivi, se vi sono malattie virali delle prime vie respiratorie o diarree per le quali è opportuno rimandare lo svezzamento di almeno 15 giorni.

 



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