News
giovedì 02 aprile 2009, 17:52A rischio l'olio di sansa italiano e spagnolo
A rischio l'olio di sansa italiano e spagnolo
E' allarme per la presenza di sostanze che potrebbero essere cancerogene in alcune partite di olio di sansa di oliva di produzione italiana e spagnola. All'interno di alcune confezioni di questo tipo di olio di bassa qualità, utilizzato in cucina, a livello industriale e per l'alimentazione degli animali, sono stati trovati residui di idrocarburi aromatici policiclici. La notizia arriva dal sistema di allerta rapido per i prodotti alimentari dell'Unione europea. Nei mesi scorso residui analoghi erano già stati scoperti su partite di olio di sansa spagnolo e greco.
I controlli del Ministero della Salute
Per affrontare la situazione il ministero della Salute italiano ha fatto scattare una serie di controlli sulle partite di olio di sansa di cui si è avuta segnalazione. Se ne occuperanno gli assessorati alla Sanità delle diverse Regioni. "Gli idrocarburi policiclici aromatici possono essere pesanti o leggeri - spiega Benedetto Orlandi, Responsabile Olio d'Oliva della Coldiretti - In questo caso nell'olio di sansa è stato trovato il benzo(a)pirene, sostanza considerata "pesante" e per questo più nociva". Nel breve periodo queste sostanze non costituiscono, da un punto di vista tossicologico, un rischio immediato per il consumatore, ma nel lungo periodo possono risultare dannose. Sono infatti state classificate dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come sostanze probabilmente cancerogene per l'uomo. I sopralluoghi degli assessorati alla Sanità delle diverse Regioni dovranno anche chiarire le cause della contaminazione. "Se sono stati trovati idrocarburi policiclici aromatici nell'olio - spiega Paola Fioravanti presidente Umau (Unione mediterranea degli assaggiatori di olio di oliva) - questo può voler dire che l'esano, il solvente usato per estrarre l'olio, era contaminato, oppure che per la produzione sono stati utilizzati macchinari non regolari. Comunque sostanze di questo tipo sono pericolose". In Belgio, dove l'olio di sansa non è venduto al dettaglio ma solo ai ristoranti, l'Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare (Afsca) ha consigliato già venerdì ai ristoratori del Paese di non utilizzare scorte di olio di sansa di provenienza italiana e di rinviarle ai fornitori.
La necessità di una regolamentazione
Per affrontare la questione il Comitato scientifico europeo studierà una regolamentazione a livello europeo. Intanto, in assenza di un limite armonizzato a livello comunitario sulla presenza di questi contaminanti nell'olio di sansa, il Ministero della Salute, d'intesa con l'Istituto Superiore di Sanità, sta valutando la possibilità di adottare un provvedimento autonomo che fissi un limite massimo ispirato al principio di precauzione. Comunque in Italia i consumi di olio di sansa sono estremamente contenuti. "In Italia - dice ancora Orlandi - non è molto consumato. E' usato molto nelle rosticcerie, ma la maggior parte di questo prodotto viene esportato". Sulla questione è intervenuto a luglio anche il Consiglio oleicolo internazionale (Coi), l'organismo intergovernativo delle Nazioni Unite per la difesa dell'olio d'oliva nel mondo, indicando che si stanno mettendo a punto metodi di analisi e limiti sulla presenza di contaminanti esterni e che tra breve saranno adottate misure specifiche.
lunedì 25 ottobre 2010, 11:54