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sabato 28 maggio 2011, 09:30L'ISS informa sull'uso di sale iodato “Poco sale ma iodato” poco troppo poco
L’uso del sale iodato è ancora troppo poco per la prevenzione delle malattie tiroidee
In Italia è stata avviata una campagna di iodoprofilassi sei anni fa, ma che per ora non ha dato i risultati sperati. Proprio il 25 maggio per la giornata mondiale della tiroide a Roma si è tenuta una tavola rotonda indetta dall’associazione ATTA (ammalati di tumore e della tiroide associati)che affrontava il tema”la tiroide fra problemi aperti e risolti”.
Sei anni fa in Italia, grazie alla legge .55 del 21 marzo 2005, si è dato inizio ad un programma di iodoprofilassi nazionale, che prevede che la vendita obbligatoria di sale iodato.
I dati riportati dall’OSNAMI L’osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi del’ISS riferiscono che il 47% del sale venduto è iodato, lontano dal 90% richiesto dall’OMS(ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SALUTE). L’analisi di indicatori quali la ioduria e il TSH neonatale conferma che la iodocarenza è persistente.
Lo iodio è importante alla funzionalità dell’organismo grazie alla sua presenza negli ormoni tiroidei.
Gli ormoni tiroidei, tiroxina e la triiodotironina sono indispensabili per lo sviluppo del sistema nervoso centrale e al mantenimento dell’omeostasi. Carenza di iodio provocano patologie come il gozzo, carenze intellettiva, minor capacità intellettiva e lavorativa.
La strategia dall’OMS per evitare queste carenze è la supplemetazione di iodio nel sale alimentare. In questo modo lo iodio raggiungerebbe la quantità richiesta per il fabbisogno giornaliero che nell’adulto è di è di 150 µg, mentre in gravidanza e durante l’allattamento è maggiore (250 µg). Il consumo di sale arricchito di iodio non è in contrapposizione con le raccomandazioni per la riduzione del consumo di sale (non più di 4-5 gr. al giorno) finalizzata alla prevenzione dell’ipertensione e delle malattie cardiovascolari.
La salute pubblica dev’essere tutelata con una migliore attenzione da parte della popolazione e degli operatori sanitari in generale.
VAL DIDI